Nato a Cremona nel 1925, appare dotato fin da bambino di notevoli istinti artistici (particolarmente volti al disegno), già poco più che decenne veniva premiato per una sua composizione natalizia. Dopo un altro premio nel 1942, lo si trova intento alle prime prove tecniche di xilografia, avviandosi rapidamente ad impadronirsi dei segreti più intimi dell’antica e preziosa arte dell’incisione su legno, fino a diventare uno dei maggiori maestri di quest’arte. Si tuffò, quindi, appassionatamente in una ricerca ininterrotta giungendo alla più alta e piena maturità di un suo inconfondibile stile ed aprendo sbocchi sempre più solidi e sicuri ad un irrompere irrefrenabile e tumultuoso di immagini colte con amore, spesso in una vera e propria “identificazione proiettiva” (per usare un termine di Melania Kilgin) cioè una carica emotiva che porta l’artista a identificarsi con le povere esistenze delle famiglie dei pescatori che vivono la vita del grande fiume (il fiume Pò), le loro raccolte povere giornate di duro lavoro, di calli e di mani scavate nelle vene del blocchetto della matrice xilografica.
Ma uno dei segreti della tecnica artistica - e specialmente per l’arte incisoria è che il lavoro tecnico-formale non è mai dato una volta per sempre, ma si sviluppa nel vero artista per un continuo divenire -opera dopo opera- per accumuli di incessanti conquiste successive nel raffinamento strumentale in rapporto al progressivo maturare creativo delle forme proposte.
Ed è proprio questo sviluppo creativo-maturativo che ha portato Tarquinio a raggiungere, nel lungo procedere di una vita, quella potenza di segno, nelle sue intense figurazioni di autentico popolo, nelle drammatiche esistenze di gente di povertà e di duro lavoro. Senza che mai compaia il timbro della retorica o dell’esaltazione ideologica. Qui l’identificazione proiettiva segna l’incontro simpatetico tra l’inconscio dell’artista con l’emergere della gente comune nell’immagine silografica dove la struttura formale compare con la secchezza di un autentico “verismo esistenziale e sociale” (D.F.).