All'Accademia di Napoli si formò anche Vincenzo Irolli (1860-1942) sotto la guida del Licata, di Federico Maldarelli, di Gioacchino Toma e dello scultore Stanislao Lista. Nel 1879 il giovane Irolli si presentò all'esposizione della Promotrice "Salvator Rosa" di Napoli con opere che fortemente risentivano dell'influenza di Antonio Mancini e del Michetti, ma che rivelavano anche la fonte dell' ispirazione poetica in una napoletanità avezza alla mobilità incessante delle cose e delle persone trasferita in tele - preferibilmente scene di genere ed illustrazioni - che colpiscono per le luci abbaglianti ed i riflessi multicolori. Notevole fu il successo che Irolli ottenne fra i contemporanei, specie all'estero - (dal 1902 fu assiduo agli Indipendenti e ai due Salons di Parigi) - dove fu molto conosciuto ed apprezzato. Sue opere si trovano nelle Gallerie d'Arte Moderna di Palermo, di Milano, di Torino, al Museo Capodimonte di Napoli e nel Petit Palais di Parigi.