L'autore certamente più prestigioso ed importante della collezione "Ancona" è quel Medardo Rosso (Torino, 1858 - Milano, 1928) il quale, dopo aver frequentato i corsi di nudo e di scultura presso l'Accademia milanese di Brera, nel 1884 si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con gli impressionisti e gli ambienti più vivaci della cultura parigina. Medardo Rosso aveva esordito nel clima della scapigliatura milanese con opere che già denotavano l'interesse ai valori cromatici e luministici e l'attenzione al rapporto oggetto-atmosfera. La sua plastica antitradizionale non fu compresa in patria per l'audacia rinnovatrice che trasferiva nella scultura gli effetti di luce, di colore e di ambiente. Deriso dai più e con committenze limitate, il Rosso decise di tentare l'avventura nella capitale francese dove subito fu accolto con favore e dove, assimilata l'influenza impressionista, la sua ricerca evolve verso un progressivo superamento della raffigurazione tradizionale, staccandosi dal dettato della corrispondenza all'apparenza delle cose verso forme sempre più audaci di astrazione fino a quella Madame X (1896, cera, Venezia, galleria d'Arte Moderna) di incredibile modernità.
Sul volgere del secolo egli viene considerato, con A. Rodin, il grande della scultura contemporanea. Ormai famoso rientrerà in Italia dopo la prima guerra mondiale. Esaurito ogni interesse creativo egli limitò la sua attività alla riedizione in bronzo o in cera di quelle fra le sue opere che più incontravano il gusto dell'epoca, come quel Birichino posseduto dal Museo (opera giovanile che ancora risente di un certo verismo bozzettistico, ma fusa, appunto, sul finire degli anni venti di questo secolo) le cui edizioni in cera e gesso sono conservate alla Galleria d'Arte Moderna di Roma.