L’arte come esperienza viva

Arte e Critica

Il pensiero estetico del filosofo tra teoria e visione

Attività di Critico d'arte

Dino Formaggio nel corso della sua vita affiancò alla feconda produzione filosofica una intensa attività di Critico d'arte. Lungo gli anni Cinquanta e Sessanta entra in contatto a Milano con molti pittori, fra i quali Fiorenzo Tomea, Renato Birolli, Renato Guttuso, Attilio Rossi, Aligi Sassu, Italo Valenti e Dino Lanaro, e con gli scultori Carmelo Cappello e Romano Rui.

La sua familiarità con l'arte del dipingere, praticata fin da giovanissimo, e la padronanza delle tecniche pittoriche di affresco, olio ed acquerello, insieme alla sua preparazione dal punto di vista storico, gli permettono la lettura e l'interpretazione della produzione di artisti innovativi, che segneranno una svolta fondamentale nello sviluppo dell'arte figurativa della seconda metà del Novecento. Dino Formaggio ne frequenta gli studi, maturando con loro solide amicizie in un dialogo-confronto stimolante per entrambe le parti. Questo lo porta a presentarli nelle esposizioni ed a curarne le prefazioni nei relativi cataloghi.

Moltissimi gli artisti seguiti da Dino Formaggio anche nell'area veneta, tra i quali figurano Tono Zancanaro, Antonio Morato, Alberto Biasi, Giovanni Cappelli, Ernesto Marchesini e Vinicio Boscaini. La sua attività di critico d'arte si estende fuori d'Italia con la presentazione delle opere di Vilim Sveçniak di Zagabria, Gugo Manizer di Mosca, Sylvai Nuccio e Achille Bartolomeo Trombini di Nimes e Julia Lopez del Messico.

Museo Dino Formaggio

Attività artistica

Nei faticosi anni del lavoro operaio e dello studio serale, l'arte è per Dino Formaggio un "sogno interiore" in attesa di essere realizzato. Egli possiede un talento naturale, che sviluppa grazie alla frequentazione dello zio pittore Luigi Malandra e agli influssi della famiglia materna di contadini-artisti. Durante la sua attività di maestro elementare a Motta Visconti nel 1933, ritrae a matita in un piccolo album i visi dei giovanissimi allievi, quasi volesse coglierne lo stupore degli occhi davanti alla vita. Durante i soggiorni estivi nell'Alta Lombardia a Marzio, già con tecnica matura coglie scorci del paese e della montagna in acquerelli pieni di poesia e attenzione al paesaggio naturale. La stessa sensibilità la ritroviamo negli acquerelli dedicati a paesaggi della pianura lombarda, vasi di fiori e marine liguri.

Negli anni Quaranta e Cinquanta sperimenta anche la pittura ad olio in numerosi ritratti che risultano efficaci nel disegno e negli accostamenti coloristici, dove mira a portare alla luce la natura profonda delle persone ritratte.

E' sopratutto dagli anni Settanta che emerge la sua anima di scultore del legno e della pietra e di creatore di opere in ferro, acciaio, rame e ottone, spesso ottenute assemblando materiali di recupero e componenti industriali. Cessato l'impegno universitario nel 1984, si fa intensissima la sua attività creatrice. Tra le sue numerose opere spiccano le imponenti sculture che si trovano presso il giardino di Illasi come il Don Chisciotte in ferro e rame (di cui aveva già prodotto diverse versioni), di cinque metri di altezza; la scultura in lamina di ferro "L'Uomo eterno viandante tra i poveri e le stelle", di oltre due metri di altezza, ispirata a una poesia di Giandante X e la riproduzione della scultura dedicata allo Scriba del Louvre di Parigi. Si dedica inoltre alla produzione di sculture in ferro rappresentanti delle figure totemiche femminili e i girasoli dell'amato Van Gogh; di opere ceramiche in cui rappresenta in varie forme la figura della maternità; di imponenti opere in legno come il "Prometeo", di due metri di altezza, ricavato da un unico tronco di cedro e di riproduzioni ad olio di opere degli artisti da lui amati, come il "Guernica" di Pablo Picasso.

Il giovanile "sogno interiore" dell'arte può dirsi completamente avverato.

Museo Dino Formaggio

Premi e rinoscimenti

1969: Medaglia d'oro della Repubblica Italiana ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte

1974: Commendatore della Repubblica

1975: Membro dell'Accademia Patavina di Scienze, Lettere ed Arti

1990: Nominato Professore Emerito dal Presidente della Repubblica Italiana

1996: "Lions D'Or International" a Nimes per l'impegno civile e la promozione nella cultura europea della Filosofia dell'Arte

1998: Socio Accademico Onorario dell'Accademia di Belle Arti Giovan Battista Cignaroli di Verona

1999: Vicario ad honorem del Comune di Teolo.