Malgorzata Zurakowska è originaria di Cracovia, in Polonia. Grazie ad una borsa di studio assegnatale dall’Accademia d’Arte della sua città natale (1980) poté proseguire i suoi studi in filosofia. Dal 1988 si trasferisce ad Ottawa, in Canada, dove in seguito alla sua attività di studio e ricerca fu eletta membro della “Royal Academy of Art”, e poi in America, a Belmont (MA), dove oggi vive, per intraprendere un’attività artistica che la portò ad esporre nei principali paesi del mondo (Canada, USA, Polonia, Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Norvegia e Islanda). Partecipò anche a numerose Biennali e Triennali internazionali (Lubiana, Cracovia, Tokyo, Grado/Venezia, Fredrikstad, Taipei e Biella tra le più importanti), ricevendo diversi riconoscimenti internazionali, tra i quali il “Premio Biella” nel 1999.
I suoi lavori sono conservati in musei e in collezioni pubbliche in tutto il mondo, dalla Biblioteca Nazionale di Parigi, alla collezione del Vaticano, dal Museo dell’Arte di Genova, al Museo “Ala Ponzone” Pinacoteca di Cremona, al Museo Nazionale in Polonia, e ancora in Canada nella “Canada Council Art Bank”.
L’attività espressiva dell’artista è incentrata sul tema della luce. Memore della sua profonda formazione filosofica, la Zurakowska ha fatto della luce il principale interesse nell’espressione visuale. Il simbolo della luce, infatti, ha da secoli interessato i filosofi. E come nelle filosofie più esoteriche la dimensione della spiritualità è sempre stata espressa mediante la simbologia della luce, così anche nelle arti visive la luce spesso caratterizza ciò che è divino e soprannaturale, e viene impiegata per contrastare la realtà terrena. L’artista, dunque, assume come tema centrale della sua espressione la dialettica opposizione tra luce e buio, che gioca un ruolo chiave nel “drama” dei suoi disegni, e nelle sue mezzetinte, la luce che dà vita, emerge dal buio e ripete ancora una volta il mistero della nascita e della vita.
L’opera donata al Museo — “L’occhio del tempo” — è un concentrato di abilità tecniche e di pensiero. Quell’occhio al centro del flusso temporale, infatti, in bilico tra passato e futuro, così vibrante di minutissime gocce di temporalità vissuta e ancora da vivere, parla a ciascuno di noi per portarci al di là stesso dell’immagine, nel cuore del dibattito teorico contemporaneo, dove il tema del tempo gioca un ruolo centrale. Dalle metateorie della fisica quantistica, alla teoria delle catastrofi di Thom, dalla teoria del Caos, alle riflessioni di Prigogine, Bloch e Pomian, l’affascinante problema del Tempo riceve spunti per condurre la cultura occidentale ad articolarne una nozione più complessa da incarnare nella dimensione pratico-esistenziale — cosa che auspica la stessa Zurakowska nei suoi scritti teorici — e che induce l’artista a tradurre nei segni questa profonda esigenza del suo pensiero.